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lunedì 14 aprile 2014

Frontespizio del primo libro del Clavicembalo ben temperato di Johann Sebastian Bach (1722).

"Il clavicembalo ben temperato" (titolo originale in tedesco Das wohltemperierte Clavier, oder Praeludia, und Fugen durch alle Tone und Semitonia... con "clavier" nel significato allora usato di "tastiera") è una raccolta, divisa in due libri, di preludi e fughe in tutte le 12 tonalità, in modo maggiore e minore, composta da Johann Sebastian Bach. Bach compose la raccolta "per l'uso e il godimento di tutti i giovani musicisti desiderosi di imparare e in particolar modo per lo svago di quanti sono già abili in questi studi". Sebbene esistano molti altri strumenti dotati di tastiera, Il clavicembalo ben temperato viene eseguito di norma al clavicembalo o al pianoforte. l primo libro è stato scritto nel 1722 durante la permanenza di Bach a Köthen; il secondo libro seguì, ventidue anni dopo, mentre si trovava a Lipsia, nel 1744. Entrambi sono ampiamente circolati sotto forma di manoscritti e le edizioni stampate non apparvero fino al 1801. Ciascun libro contiene 24 coppie di brani, ciascuna delle quali consiste in un preludio e una fuga nella stessa tonalità. La prima coppia è in Do Maggiore, la seconda in Do minore, la terza in DoSharp.svg Maggiore, la quarta in DoSharp.svg minore, e così via. Lo schema continua seguendo la scala cromatica fino al completamento di tutte le tonalità maggiori e minori. Bach riutilizzò alcuni dei preludi e delle fughe già scritti in precedenza: il Klavierbüchlein per Wilhelm Friedemann Bach del 1720, per esempio, contiene una versione simile di undici dei preludi. Il preludio e fuga in DoSharp.svg Maggiore nel libro I erano originariamente in Do Maggiore, Bach aggiunse soltanto sette diesis in chiave per convertire i due brani nella tonalità desiderata. Secondo un'opinione diffusa quest'opera testimonierebbe il sostegno di Bach a un sistema di accordatura (temperamento) innovativo per la sua epoca, che molti identificano tout court con il moderno temperamento equabile. In realtà, ai tempi di Bach era definito "buon temperamento" qualsiasi sistema di accordatura che permettesse di suonare in tutte le tonalità, in contrasto con il temperamento mesotonico di uso corrente nei secoli XVI e XVII. Gli esempi più antichi di "buon temperamento" sono quelli descritti dall'organista e teorico musicale Andreas Werckmeister nel 1691: fu proprio Werckmeister a coniare il termine "Wohltemperierte Stimmung" (buona accordatura). Ai tempi di Bach esistevano numerosi schemi di "buoni temperamenti", basati su diverse alterazioni degli intervalli di quinta (alcune giuste, altre calanti di un quarto di comma - come nel temperamento mesotonico - oppure in misura più ridotta, a seconda dello schema usato); con ognuna di queste accordature, dette "ineguali", era possibile suonare in tutte le tonalità ma l'alterazione di ciascun accordo rispetto alle consonanze perfette variava da una tonalità all'altra. Ogni tonalità acquistava in questo modo un "colore" caratteristico, che tuttavia dipendeva dal particolare "buon temperamento" adottato. Ai tempi di Bach era anche noto, a livello teorico, il temperamento equabile moderno, in cui tutte le quinte sono ugualmente calanti. Questo schema, che per alcuni teorici rappresentava la soluzione ideale del problema dell'accordatura, mentre per altri costituiva una soluzione inaccettabile perché basata su rapporti intervallari irrazionali, era comunque di difficile realizzazione nella pratica (in quanto non contiene nessun intervallo "giusto" che si possa usare come riferimento nel corso dell'accordatura, a parte ovviamente l'intervallo di ottava). Resta da capire a quale specifico temperamento volesse riferirsi Bach nel titolo della sua opera. Raccolte simili a quella bachiana, compilate in quegli stessi anni da altri autori, testimoniano l'esplorazione di tutte le tonalità possibili, anche su strumenti non a tastiera: non vi è quindi motivo di credere che Bach abbia voluto scrivere quest'opera allo scopo di "promuovere" un particolare tipo di temperamento. Recentemente (2005) è stata avanzata l'ipotesi che Bach abbia voluto lasciare ai suoi allievi precise indicazioni sullo schema di temperamento da lui preferito, celate nel fregio calligrafico irregolare che lo stesso Bach ha posto sopra al titolo Das Wohltemperirte Clavier nel frontespizio del manoscritto autografo. Questa suggestiva ipotesi, dovuta a Bradley Lehman, è tuttora oggetto di controversie. Numerosissime sono le esecuzioni e le registrazioni del Clavicembalo ben temperato, che ha ispirato moltissimi musicisti sia dal punto di vista dell'esecuzione pianistica e clavicembalistica che da quello della composizione. La prima registrazione completa è di Edwin Fischer ed è stata realizzata tra il 1933 e il 1936. Nel 1943, Glenn Gould (nato nel 1932) aveva già nel suo repertorio l'intero primo libro, ma le registrazioni per la Columbia ebbero luogo a partire dal 10 gennaio 1962, presso gli studi della 30a strada, a New York. Inizialmente venduta in sei LP e successivamente rimasterizzata con le moderne tecnologie digitali in quattro CD, l'esecuzione di Gould era stata assemblata, come egli descrive nel suo Le prospettive dell'incisione, mettendo insieme il materiale più convincente realizzato in ben 35 giorni di sessioni di registrazione. Di grande rilevanza storica e artistica è giudicata anche l'incisione effettuata da Helmut Walcha (1907-1991) al clavicembalo, edita in 5 LP dalla casa discografica EMI.

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