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CIAO

martedì 30 settembre 2014

SE DEVO VIVERE

Se devo vivere senza di te, che sia duro e cruento, la minestra fredda, le scarpe rotte, o che a metà dell’opulenza si alzi il secco ramo della tosse, che latra il tuo nome deformato, le vocali di spuma, e nelle dita mi si incollino le lenzuola, e niente mi dia pace. Non imparerò per questo a meglio amarti, però sloggiato dalla felicità saprò quanta me ne davi a volte soltanto standomi nei pressi. Questo voglio capirlo, ma mi inganno: sarà necessaria la brina dell’architrave perché colui che si ripari sotto il portale comprenda la luce della sala da pranzo, le tovaglie di latte, e l’aroma dl pane che passa la sua mano bruna per la fessura. Tanto lontano ormai da te come un occhio dall’altro, da questa avversità che assumo nascerà adesso lo sguardo che alla fine ti meriti.

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