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LA VERITA’ SUL METAL
QUELLO CHE CON PREPOTENZA PENSAVATE DI SAPERE.
Sfatiamo oggi alcuni miti che avvolgono l’aria seria e aggressiva del “metallaro”: non sto parlando del ferramenta, ma del metal-head, quella persona che ascolta canzoni dal sound deciso, spesso veste di scuro e ha borchie sul 90% del corpo. Non vi piacerà sapere la verità su di loro. Per prima cosa però credo sia necessario spiegare il genere in tutto e per tutto.
HEAVY METAL … QUALCOSA CHE SI MANGIA?
E no, è un genere musicale a tutti gli effetti. Figlio dell’Hard Rock, solitamente ha un suono più spedito e potente, ottenuto spesso dalla distorsione degli strumenti, e perché no anche della voce. Non è decisamente alla portata di tutti. Associato al satanismo, al nazismo e alla violenza, non tutti sanno che il genere è in realtà più apolitico (antipolitico, o anarchico), ed esprime la rabbia di una generazione che ha bisogno di creare una frattura tra essa e la cultura attuale.
L’origine del nome risale a “Born to be Wild”, Steppenwolf: “« I like smoke and lightning heavy metal thunder racin' with the wind”, dove la voce “Heavy Metal Thunder” stava per “Tuono Sferragliante” in riferimento al suono provocato dal rombo del motore delle Harley Davidson. Antesignani del genere sono: Led Zeppelin, Black Sabbath, Iron Butterfly, Blue Oyster Cult e Deep Purple
Il nome compare anche nella letteratura degli anni ’60, nell’opera contro culturale di William Burroughs, The Soft Machine : viene introdotto il personaggio “Heavy Metal Kid”, il ragazzo di “metallo pesante”. In una successiva opera l’autore userà il termine per indicare le droghe.
Con l’avvento del Punk negli anni ’70, il Metal nel Regno Unito rinasce più distante dal Blues e dal Rock, per abbracciare uno stile più grezzo e veloce: il fenomeno verrà rinominato New Wave of British Heavy Metal. Gli esponenti, diversissimi fra loro, sono: Iron Maiden, Judas Priest, Saxon e Motorhead.
Nascono in questo periodo numerosissimi sottogeneri, come lo Speed Metal, il Doom Metal, il Thrash, il Power, il Black, il Death, l’Hair … e non finisce mica qui.
Ecco perché è sbagliato etichettare i metallari tutti nello stesso modo. Di solito chi lo fa non ha un buon orecchio per la musica e non coglie le differenze di genere che sono sostanziali.
“METALLARI = SATANISTI”?
Espressione che non funziona più dagli anni ‘90.
Ad esempio: il Black Metal è un genere tipicamente nord europeo, di cui il sound è più o meno ripetitivo, con molte parti melodiche generalmente composte con la tastiera. Gli artisti sono di solito musicisti professionisti di un certo livello, la voce è tipicamente Growl oppure Scream, che sono due tecniche generalmente considerate come … Grugnito e Urlo. In realtà questi cantanti studiano e si allenano per tirare fuori quella voce, altrimenti morirebbero dopo qualche concerto. Però il Blackster è quasi sempre una bestiolina di satana, fortemente anticristiano. Ma ovviamente il discorso non può valere per tutti. Sono in maggioranza i gruppi che nei loro testi trattano tematiche diverse: ad esempio la band Sepultura (non lasciatevi ingannare dal nome!!!) affronta l’argomento ingiustizia molto spesso, dalla guerra, alle situazioni nelle carceri, al menefreghismo dei governi nei confronti della popolazione, fino all’inquinamento. Non solo, sono in molti a cantare anche d’amore (oltre che di sesso), oppure di vicende epiche (come per l’Epic ed il Power Metal) come ad esempio i Blind Guardian ed i Manowar.
Come ben si dovrebbe sapere, il satanismo è un fenomeno esistente ma spesso è praticato da svitati che nella vita quotidiana sono persone rispettabili. Quindi insospettabili. Col tempo il genere si è evoluto, si è mischiato ad altri, ma è difficile estirpare un pregiudizio dalla mente delle persone. Anzi: uno studio condotto dall’Università di Warwik (Inghilterra) su un campione di oltre mille ragazzi giovanissimi ha rilevato che il 39% che ascoltava musica Rock o Metal era anche quello con quoziente intellettivo più alto. Proprio per via del QI faticavano a mischiarsi nel gruppo dei pari, per questo sceglievano un genere meno accettato ma più arrabbiato.
Ovviamente questo non significa nulla. Non vuol dire che gli altri siano tutti stupidi. Ma è un grande riscatto per una fascia giovanile che per decenni è stata additata nel modo errato.
Non vi resta che … cambiare opinione!!!
QUELLO CHE CON PREPOTENZA PENSAVATE DI SAPERE.
Sfatiamo oggi alcuni miti che avvolgono l’aria seria e aggressiva del “metallaro”: non sto parlando del ferramenta, ma del metal-head, quella persona che ascolta canzoni dal sound deciso, spesso veste di scuro e ha borchie sul 90% del corpo. Non vi piacerà sapere la verità su di loro. Per prima cosa però credo sia necessario spiegare il genere in tutto e per tutto.
HEAVY METAL … QUALCOSA CHE SI MANGIA?
E no, è un genere musicale a tutti gli effetti. Figlio dell’Hard Rock, solitamente ha un suono più spedito e potente, ottenuto spesso dalla distorsione degli strumenti, e perché no anche della voce. Non è decisamente alla portata di tutti. Associato al satanismo, al nazismo e alla violenza, non tutti sanno che il genere è in realtà più apolitico (antipolitico, o anarchico), ed esprime la rabbia di una generazione che ha bisogno di creare una frattura tra essa e la cultura attuale.
L’origine del nome risale a “Born to be Wild”, Steppenwolf: “« I like smoke and lightning heavy metal thunder racin' with the wind”, dove la voce “Heavy Metal Thunder” stava per “Tuono Sferragliante” in riferimento al suono provocato dal rombo del motore delle Harley Davidson. Antesignani del genere sono: Led Zeppelin, Black Sabbath, Iron Butterfly, Blue Oyster Cult e Deep Purple
Il nome compare anche nella letteratura degli anni ’60, nell’opera contro culturale di William Burroughs, The Soft Machine : viene introdotto il personaggio “Heavy Metal Kid”, il ragazzo di “metallo pesante”. In una successiva opera l’autore userà il termine per indicare le droghe.
Con l’avvento del Punk negli anni ’70, il Metal nel Regno Unito rinasce più distante dal Blues e dal Rock, per abbracciare uno stile più grezzo e veloce: il fenomeno verrà rinominato New Wave of British Heavy Metal. Gli esponenti, diversissimi fra loro, sono: Iron Maiden, Judas Priest, Saxon e Motorhead.
Nascono in questo periodo numerosissimi sottogeneri, come lo Speed Metal, il Doom Metal, il Thrash, il Power, il Black, il Death, l’Hair … e non finisce mica qui.
Ecco perché è sbagliato etichettare i metallari tutti nello stesso modo. Di solito chi lo fa non ha un buon orecchio per la musica e non coglie le differenze di genere che sono sostanziali.
“METALLARI = SATANISTI”?
Espressione che non funziona più dagli anni ‘90.
Ad esempio: il Black Metal è un genere tipicamente nord europeo, di cui il sound è più o meno ripetitivo, con molte parti melodiche generalmente composte con la tastiera. Gli artisti sono di solito musicisti professionisti di un certo livello, la voce è tipicamente Growl oppure Scream, che sono due tecniche generalmente considerate come … Grugnito e Urlo. In realtà questi cantanti studiano e si allenano per tirare fuori quella voce, altrimenti morirebbero dopo qualche concerto. Però il Blackster è quasi sempre una bestiolina di satana, fortemente anticristiano. Ma ovviamente il discorso non può valere per tutti. Sono in maggioranza i gruppi che nei loro testi trattano tematiche diverse: ad esempio la band Sepultura (non lasciatevi ingannare dal nome!!!) affronta l’argomento ingiustizia molto spesso, dalla guerra, alle situazioni nelle carceri, al menefreghismo dei governi nei confronti della popolazione, fino all’inquinamento. Non solo, sono in molti a cantare anche d’amore (oltre che di sesso), oppure di vicende epiche (come per l’Epic ed il Power Metal) come ad esempio i Blind Guardian ed i Manowar.
Come ben si dovrebbe sapere, il satanismo è un fenomeno esistente ma spesso è praticato da svitati che nella vita quotidiana sono persone rispettabili. Quindi insospettabili. Col tempo il genere si è evoluto, si è mischiato ad altri, ma è difficile estirpare un pregiudizio dalla mente delle persone. Anzi: uno studio condotto dall’Università di Warwik (Inghilterra) su un campione di oltre mille ragazzi giovanissimi ha rilevato che il 39% che ascoltava musica Rock o Metal era anche quello con quoziente intellettivo più alto. Proprio per via del QI faticavano a mischiarsi nel gruppo dei pari, per questo sceglievano un genere meno accettato ma più arrabbiato.
Ovviamente questo non significa nulla. Non vuol dire che gli altri siano tutti stupidi. Ma è un grande riscatto per una fascia giovanile che per decenni è stata additata nel modo errato.
Non vi resta che … cambiare opinione!!!
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