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A’ Mpagliasegg: Operava quando le sedie erano quasi tutte rivestite di paglia, nella maggior parte erano donne forti e nerbolute, portava sotto il braccio un fascio di sala (una paglia sottile e resistente) munita di “ spruoccolo “, un bastoncino liqueo intorno al quale distendeva i fili, e un grosso coltello per sfasciare la vecchia impagliatura.
Fino al dopo guerra era facile incontrarla nelle strade paesane e principalmente nei vicoli di Napoli, figura tipica dell’800 e metà 900, tanto da essere ricordata da una canzone che recita “ è si signor , o pat è mastrasc, e si signor a mamm e mpagliasegg, ma hanno fatt chella figlia che è na vera meraviglia, e pe sbagl è nata là “.
Mestiere in disuso ormai, sostituito dalle sedie prevalentemente di plastica o tutte in legno, attualmente ce lo ricorda un venditore di sedie che con un camioncino gira per i paesi e si annuncia con “ca sta o mpagliasegg signor, teng e seg bon e o prezz è buon, accattateve e segg “.
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