https://www.facebook.com/groups/227092510835355/
«Roma, via Archimede 149, già 52. Il palazzo è quello in cui Roberto Rossellini girò Europa 51 con Ingrid Bergman. Al pian terreno c’era la casa di Titina De Filippo, noi abitavamo qualche piano più su. Avrò avuto cinque sei anni quando bussavo alla sua porta. Titina mi dava dei pezzi di carta colorata e un paio di forbici: io li tagliavo in varie forme, lei li metteva da parte per i suoi collage. Ero il suo collaboratore fidato. Alcuni li realizzavamo addirittura insieme. A casa ne ho ancora uno che s’intitola La bancarella dei sogni.
Io e mia madre venivamo a Napoli a trovare papà che era in scena anche a Natale e Pasqua. Andavamo a mangiare alla Bersagliera. Ricordo che comprai un pesciolino da un bambino che lo aveva appena pescato. Gli chiesi: me lo vendi? Lui: subito. Pensando tra sé “ma questo è scemo!”. Stupidamente ritenevo che, messo in un bicchiere, avrebbe continuato a vivere. Investii la paghetta di una settimana. E il “pescatoriello” fu ben felice dell’affare.
Mio padre Carlo era molto amico di Totò e un maestro di eleganza in scena. Tanto che un giorno Antonio de Curtis gli disse: Carlo, io sono principe, ma per essere all’altezza del principe che sono avrei bisogno della tua eleganza».
Massimo Dapporto
Nessun commento:
Posta un commento